Buongiorno lettori e bentornati al Salotto dei Libri!
Il mio Gennaio è iniziato sotto il segno dei thriller, anche se purtroppo quelli letti finora non mi hanno soddisfatta come speravo. Oggi parliamo de La finestra sul parco di Barbara Taylor Sissel, pubblicato in Italia da Newton Compton.
La finestra sul parco – B.T.Sissel
Newton Compton Editori, 336 pagine
Traduzione di Marco Bisanti e Teresa Bernardi
Copertina rigida, e 10.00
Ebook, € 2.99
La vita di Lily Isley sembra perfetta: un marito ricco, una cerchia di amici dell’alta società e un figlio praticamente perfetto, Axel, marine pluridecorato che sta per sposare l’amore della sua vita, Shea. Ma quando una damigella d’onore viene uccisa nell’appartamento di Axel e il ragazzo è introvabile, tutto il mondo crolla addosso a Lily e i segreti di famiglia a lungo taciuti rischiano di venire rivelati. Dru Gallagher ha avuto una vita completamente diversa. Dopo che suo marito, colpito da sindrome da stress post-traumatico, ha minacciato di uccidere lei e sua figlia Shea, Dru è stata costretta a lasciarsi alle spalle il matrimonio e a rifarsi una vita altrove, solo con le proprie forze. La rabbia che vede negli occhi di Axel è tristemente familiare e le fa temere per sua figlia… Soprattutto ora che la migliore amica di Shea è stata trovata morta. Con un killer a piede libero, Lily e Dru, due donne molto diverse tra loro, hanno lo stesso obiettivo: salvare i propri figli dallo scandalo, ma soprattutto dalla morte. La protezione di una madre sarà sufficiente o i segreti rivelati saranno sconvolgenti al punto da distruggere qualunque speranza?
Due famiglie legate da un segreto
Una rete di bugie e tradimenti
La finestra sul parco è un libro che non può essere definito un grande thriller. Questo perché, di thriller, ha ben poco. Partiamo dal fatto che la trama ha basi poco solide, che i personaggi sono piatti e superficiali e che di loro non conosciamo praticamente nulla, senza contare inoltre la scarsa presenza di pathos che caratterizza gran parte della narrazione. La storia in sé non sarebbe male, se solo non fosse così dannatamente prevedibile, sia nel suo sviluppo che nei suoi colpi di scena. La vicenda è raccontata da due punti di vista, quelli di Lily e Dru, donne che ben presto si ritroveranno ad essere parenti grazie al matrimonio dei loro figli, AJ e Shea. A poche settimane dal lieto evento, però, una delle damigelle della sposa viene trovata morta nell’appartamento di AJ, nel frattempo misteriosamente scomparso e irrintracciabile da chiunque, polizia compresa. Subito il ragazzo, ex marine a cui è stato diagnosticato il disturbo post traumatico da stress, finisce in cima alla lista dei sospettati. Tutti sembrano dare per accreditata l’ipotesi di un suo coinvolgimento, tranne sua madre Lily e la sua fidanzata Shea, ancora incredula e scossa per quanto accaduto alla sua amica. Da questo momento in poi iniziano una serie di indagini e di ritrovamenti, di oggetti appartenenti ad AJ rinvenuti in luoghi compromettenti e di testimoni che sostengono di averlo visto, anche se nessuno è mai riuscito a osservare il suo volto. I capitoli si alternano e conosciamo due donne che apparentemente sembrano non avere nulla in comune, anche se entrambe nascondono degli scheletri nell’armadio che usciranno fuori nel corso della lettura. Se questo libro non fosse stato venduto come
uno dei thriller dell’anno probabilmente lo avrei apprezzato, perché persegue bene il suo scopo e riesce ad intrattenere il lettore. Purtroppo, però, da un grande thriller ci si aspetta ben altro – come ad esempio non riuscire a capire chi sia l’assassino fino alla fine della storia. Nel caso de La finestra sul parco si intuisce con largo anticipo e questo, unitamente alla scarsa presenza di suspense, lo rende un romanzo mediocre, senza particolari segni di distinzione rispetto ai tanti altri in circolazione sul mercato. L’effetto sorpresa non è pervenuto nemmeno nell’altro escamotage utilizzato dall’autrice per dare coerenza alla storia, perché anche questo è abbastanza prevedibile e si può intuire la realtà dei fatti quasi immediatamente. La finestra sul parco è un romanzo senza infamia e senza lode, di quelli che facilmente scivolano via dalla memoria senza lasciare un’impronta di sé, proprio come i personaggi che lo popolano, accennati e quasi asettici, con i quali è impossibile sentirsi empatici e che, per l’appunto, rimangono lì sulla carta, senza arrivare mai a far parte del lettore al cento per cento. Sconsigliato agli amanti dei thriller più tradizionali e a coloro che non sono alla ricerca di una lettura così tanto leggera ed effimera.
Alla prossima,
Simona